L’ombra della pelle,
vuota memoria
di respiri antichi,
mani callose
in un viso tatuato di rose.
Boccoli selvaggi
muovono spalle
importanti
di teneri amanti,
mosse improvvise
svuotano
tracce di passeggio
in contenitori
senza paesaggio,
pelle…forse pelle,
sogno…senza sogno.
L’aria di una pausa
metropolitana
suona veloce
senza scuse
e vuota di croce.