immagine realizzata e concessa dall’ artista Mario Sesenna per le tele di Mariangela Gallazzi e Maurizio Alberto Molinari
Volevo cambiare il mondo…
Togliere il velo di tristezza
dagli occhi dei bambini…
Il filo del sogno è intessuto di domani
Volevo aiutare
chi mi era vicino
a risvegliare il proprio
bambino interiore…
ogni carezza apre nuovi mondi
Credevo
giocando tutta me stessa
di riuscire a far capire
la bellezza delle piccole cose…
ogni giocattolo è senza fine…
……..
…mentre il silenzio nutre la parola.
Volevo cambiare me stessa….
Provare a mettere i soldi come priorità…
a non dare valore alle piccole cose…
alle parole nascoste in quegli sguardi
Non ho tempo per pensare…
Mi sono persa !!!
…cerco fiero il respiro.
Il mio mondo è trovare la forza
nelle piccole cose!!!
Trovare le parole racchiuse nei visi …
Stringere la mano che mi si tende….
Io ci Credo!!!
Regalo ossigeno
dentro occhi e strade
senza ignoto.
Di grande respiro e bellezza.. 🙂
Cari Mariangela e Alberto, sono stato assente per un po’ di tempo dai commenti alle vostre parole dense e ricche di umana sensibilità Ma ho letto tutto e tutto fermenta nello spazio della mia mente in cui si generano i più preziosi arnesi per godere o soffrire della vita. Il racconto scorre come un torrente di montagna , ora lento e riflessivo ora impetuoso e ansante nella ricerca della via per andare avanti e irrorare la vita che quotidianamente si para davanti a noi. Laghetti, mulinelli, salti, onde schiume, resti di erba, di canne, qualche sasso arrotondato qualche ramo tornito dal tempo… Questa la mia visione, questa la metafora.
La volontà di cambiare il mondo, la volontà di allentare la morsa della tristezza, di aiutare il prossimo vicino e remoto, di gioire della bellezza e di far partecipare gli altri, una volta bevuta, una volta praticata, non cessa mai di alimentare il nostro respiro nel mondo. No c’è idolo che tenga, che possa stravolgere. Perché è questo sentimento di conciliazione assoluta con la bellezza del mondo, la percezione di appartenere a quel Paradiso nel quale viviamo anche se ci ingegniamo di non saperlo, come dice Dostoevskij, a prevalere, anche quando ci sentiamo sfiniti e schiacciati dall’ingiustizia. Nelle piccole come nelle grandi cose. E la poesia, i poeti, il poeta che scrive, alzano lo sguardo su tutto questo, affinano l’attenzione, svelano le asprezze e le leniscono con le parole, arricchiscono la comprensione, nutrono il cammino.
E la tela va… Angelo Guarnieri
Angelo, condivido i tuoi pensieri emozionati sul poema che sta scorrendo qui sotto i nostri occhi e che, a mio parere, a mio sentire, si è fatto di volta in volta sempre più armonioso: nella sintonia che il confronto tra Mariangela e Maurizio appare!