immagine realizzata e concessa dall’ artista Mario Sesenna per le tele di Mariangela Gallazzi e Maurizio Alberto Molinari
.E’ una
bella notizia non puo’ che essere la casa.
.Sono felice anche se non so’ di cosa si tratti
è comunque una cosa bella..
Lo spazio in attesa
sforbicia il tempo
mentre l’orologio discute
ogni singolo minuto…
Spazzolo i coniglietti, sistemo la casa, aspetto con ansia l’ arrivo dell’ assistente
ed ecco il campanello suona è arrivata, il cuore vuole uscire fuori, sudo,prendo Trudy in braccio
e vado incontro mi vede e subito mi dice “Hanno accettato la domanda per la casa!Avrai finalmente una casa tua!”
Il furto della polvere
è uno stagno in cui insetti
rinnegano la sorte
discutendo l’altrui morte….
Mi sembra di essere in un sogno con la paura che riaprendo gli occhi tutto sparisce..Mi sembra quasi impossibile vorrei abbracciare tutti,urlare avro’una casa mia..L’ adrenalina sta’ andando alle stelle..Domani andiamo a firmare il contratto e i giorni successivi visitero’ tre case e dovro’ scegliere
Il sogno che scorre
lungo il delta di un numero
1, 2 o 3, che busta onorerà
il senso del mio si?
In queste ore lavoro normalmente tutto nella vita continua regolarmente ma c’è questa bellissima cosa in attesa di realizzarsi..
Ieri non muore mai
oggi vive di domani
senza altri conciliaboli…
Mezz’ora prima sono davanti agli uffici dell’ Aler ad aspettare l’ assistente per entrare a firmare..
Arriva ed è una formalita’ fortunatamente veloce esco con il cuore in gola ma con il mio contratto in mano,nel pomeriggio appuntamento per vedere una casa
Potrei svenire ho tutto al mio interno alla massima potenza,appuntamento fuori da un cancello
anche qui sono la prima poi arriva un rappresentante dell’ Aler incaricato di mostrarmi la casa e
l’ assistente sociale.
Camminando sulle nuvole
dimentico il sudore di un giorno
ricolmo di sapore…
Sono sulla porta e il signore mi invita ad entrare, nel piccolo bagno mi dice sono rimaste cose
che appartenevano alla nonnina che ci abitava Mentre attraversiamo il cortile mi viene subito in mente la casa della nonna ..Anche li’ era una casa popolare, c’era la madonnina nella sua nicchia, i bambini che giocavano in corte, i ballatoi con i fiori..
Oggetti, indumenti, ricordi
induriti dall’odore dell’assenza…
Presenza oltre la distanza
sostanza dentro ogni stanza.
Andiamo al secondo piano della scala A..Che fatica salire quelle scale, mi manca anche il respiro lI signore infila la chiave nella toppa ci siamo sto’ per entrare mi domando “Usciro’ da qui con una casa?”
sara’ compito mio liberare.
Tutti e tre abbiamo la sensazione che sia una casa ancora vissuta nel soggiorno un divano con la copertina fatta all’ uncinetto come amava fare la mia nonna,un mobile che prende tutta la parete,
un tavolo, delle sedie..in camera ci sono due lettini, un armadio con lo specchio interno come quello della mia nonna..copertine fatte all’ uncinetto, lenzuola nuove..
Ancora il suono del silenzio
ancora il sogno della resistenza…
Il sogno è diventato realta’ dico subito di si non mi interessa vederne altre HO UNA CASA!!
Sul pavimento
inconsistente
rigenero fibre dimenticate
nel delirio dell’altro tempo.